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Missione Mariana con il Reliquiario delle Lacrime a Treviglio

Si è conclusa a Treviglio (25-31 maggio) la Missione Mariana del Reliquiario delle Lacrime, versate a Siracusa 68 anni fa dall’Effige raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.

Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, quella di Treviglio è stata la prima significativa Missione Mariana che ha sancito un gemellaggio spirituale tra il Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa e il Santuario Madonna delle Lacrime trevigliese.

Un gemellaggio tra Santuario e due comunità, segnati dalle Lacrime della Madonna. A Treviglio, nel 1522, la Madonna ha lacrimato per salvare la città dalla sicura distruzione, a Siracusa, nel 1953, la Madonna ha pianto sul letto matrimoniale in difesa della vita e della famiglia.

Due Santuari posti territorialmente agli estremi, che abbracciano e pongono l’Italia sotto la protezione della Madonna delle Lacrime.

Il Rettore del Santuario di Siracusa ha espresso gratitudine a Mons. Norberto Donghi per un gemellaggio che pone i due Santuari nella comunione sotto lo sguardo della Madonna delle Lacrime.

Particolarmente toccante è stata l’Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, che ha celebrato per le famiglie segnate dal lutto per la perdita di un proprio caro a causa della pandemia. Il Prevosto, Mons. Norberto Donghi, all’inizio della Santa Messa ha dato lettura dei nomi dei defunti morti di coronavirus. Mons. Lomanto nell’omelia ha detto: “In questo tempo di pandemia, le lacrime hanno segnato i vostri volti, i vostri cuori, le vostre famiglie, la vostra Città. Vi abbiamo seguito con il cuore, con gli occhi, con l’affetto, con la stima, con la comunione ecclesiale, da lontano. Le vostre lacrime sono state di dolore, per la scomparsa di tanti familiari. La solitudine della morte è stata aggravata dall’isolamento imposto dalle norme anticovid. I vostri cari sono andati via senza un sorriso, senza un abbraccio, senza un saluto, senza una parola di conforto. A voi è rimasto il rammarico, il rimorso di non aver potuto far nulla per loro. Ma la vostra sofferenza, la vostra offerta per loro è stata più grande, perché più dolorosa, più sacrificata. Certamente più accetta a Dio e più efficace per la vita dei nostri cari che vivono in Dio. Chiediamo alla Vergine Santissima di raccogliere nelle sue Lacrime il grido di sofferenza e di dolore di tutti noi, del mondo intero, per trasformare le nostre lacrime di dolore in perle di speranza, in perle di vita”.

Don Aurelio Russo
Rettore

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