Per la costruzione del Santuario, venne organizzato organizzato un concorso internazionale a cui parteciparono 100 architetti di 17 nazionalità. I vincitori del concorso furono due architetti francesi: Michel Andrualt e Pierre Parat.
Il tempio iniziato nel 1988 fu inaugurato il 6 novembre 1994 da San Giovanni Paolo II, invitato dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Costanzo oggi Arcivescovo Emerito di Siracusa.

 Il Santuario è alto circa 103 metri; 94,30 metri a partire dal piano di calpestio. Escludendo le cappelle ha un diametro di 71,40 metri. Ha una capienza di 6.000 posti in piedi e di circa 4.000 a sedere.

L’enorme “aula” cerimoniale è rivestita di marmo che riflette la stella: la Vergine Maria del mattino, che precede il sorgere del sole – Gesù.

La forma del Santuario è oggetto di varie interpretazioni. Gli architetti hanno si proponevano di realizzare strutturalmente il concetto ed il senso di elevazione dell’umanità verso Dio. Altri significati attribuiti alla sua forma sono quelli di: faro, identificabile con Maria che conduce verso il porto che è Gesù; tenda dentro la quale la Madre accoglie i suoi figli per condurli al Padre; lacrima che scende dal cielo.

In cima al Santuario si può osservare, alloggiata nella raggiera, una statua della Madonna, in bronzo dorato, che riproduce per intero l’immagine del Quadretto che ha pianto. La statua è alta circa 3 metri e pesa 600 Kg. Il progetto è di Francesco Caldarella. Maria è rappresentata con le braccia protese verso l’ingresso principale, come per accogliere i suoi figli nella casa del Padre.

Il Quadretto miracoloso
La circolarità dell’unico immenso ambiente trova unità, per lo sguardo del pellegrino, nel bianco marmo su cui è posto l’Altare, dietro il quale emerge la parete che ospita la teca dentro cui è custodito il Quadro della Madonna delle Lacrime.

L’altare della Basilica
L’altare è opera dello scultore Giancarlo Marchese; ha una forma quadrata ed è composto da due parti.
La base, in bronzo è costituita da quattro pannelli che riproducono alcune scene del libro dell’Apocalisse: il trono; la nuova Gerusalemme; l’agnello; l’albero della vita; la colonna; il rotolo.
La grande mensa è in pietra di Modica. Il bordo della mensa reca incisa una frase in greco: “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef. 5,25).
L’opera di Marchese ha per titolo: “Nuovi cieli e nuova terra” perché si prefigge di esprimere la conclusione della storia e il ritorno di Gesù.

Sopra l’Altare è posto il prezioso crocifisso di autore ignoto del 1700.

Le Cappelle

Nel Santuario vi sono 16 cappelle. Guardando l’altare, alla sinistra vi è la cappella del SS.mo Sacramento dove tutte le mattine si celebra la Santa Messa; accanto una cappella è dedicata alla Sacra Sindone. Sulla sinistra vi è la cappella dedicata a San Giuseppe, con statua lignea ed a seguire la Cappella di San Pio da Pietralcina, del quale conserviamo un suo fazzoletto regalato alla Signora Antonina Iannuso e le copie delle immaginette, della Madonna delle Lacrime con preghiere scritte da San Pio.

Il Portone

Il maestoso portone di ingresso interamente in bronzo, opera dello scultore Giacomo Albano, rappresenta la porta di un ovile e reca inciso in greco un versetto del Vangelo di Giovanni (Gv. 10,9). Sulla parte esterna: “Io sono la porta, se uno entrerà attraverso di me sarà salvo”; sulla parta interna: “Entrerà e uscirà e troverà pascolo”. Gesù è la porta che conduce al Padre.