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DATI IMPRECISI CHE NECESSITANO DI VERIFICA E NON DI FANTASIA

Alcune note relative all’articolo pubblicato da La Sicilia in data 6 novembre 2018

 

Mi corre l’obbligo segnalare come errate alcune considerazioni che definisco leggere, se non addirittura offensive e irrispettose, verso i numerosi pellegrini e/o turisti che raggiungono il Santuario della Madonna delle Lacrime, di cui sono rettore dal 1 settembre 2016.

Mi riferisco in particolare ai pellegrinaggi organizzati dal 2012 al 2015, citati dal quotidiano “La Sicilia” (24 mila pellegrini nel 2012; 37 mila nel 2013; 16 mila nel 2015). A partire da questi dati si arriva alla frettolosa conclusione: “Il trend non è migliorato, mantenendosi altalenante, segno che il Santuario non riesce a decollare”.

Mi chiedo: in base a quali dati si può fare una tale affermazione considerato che siamo nel 2018? Tra l’altro, non mi risulta che il Santuario abbia fornito numeri relativi agli anni che vanno dal 2016 al 2018.

Colgo, allora, l’occasione per dare alcune notizie più precise e immediatamente verificabili, tenendo conto che, a mio modesto parere, la vocazione del Santuario di Siracusa non è quella di scimmiottare Lourdes o Medjugorje, ma piuttosto di incarnarsi nello specifico del territorio, dove la Madonna si è manifestata col segno silenzioso delle sue Lacrime.

A Siracusa accade un fenomeno unico: il pellegrino diventa turista e il turista diventa pellegrino. Ciò ha portato ad un incremento esponenziale della presenza dei pellegrini e/o turisti a Siracusa e in Santuario, che è ben al di là dei numeri indicativi degli anni 2012-2015, tra l’altro relativi solo ai gruppi organizzati. Per fare un esempio, citiamo l’ultimo pellegrinaggio dell’Unitalsi di ottobre 2018 di quest’anno, quando sono arrivati a Siracusa oltre 2500 pellegrini, di cui quasi 500, tra ammalati e volontari, che hanno avuto difficoltà a trovare alloggio nelle strutture alberghiere limitrofe.

Si possono, poi, citare i dati certi registrati nei giorni precedenti al 65mo Anniversario della Lacrimazione della Madonna, dal 18 al 27 agosto, quando hanno transitato dalla pedana che facilitava l’accesso alla venerazione del Quadretto miracoloso, oltre 20mila fedeli. Dato che possiamo ritenere certo grazie al riscontro delle oltre 20mila immaginette con la preghiera dell’Arcivescovo Pappalardo, donate ad ogni pellegrino che transitava dalla pedana per pregare davanti alla Madonnina. A ciò vanno aggiunte le oltre 10 mila persone che hanno partecipato ai giorni della Lacrimazione dal 29 agosto al 1° settembre (dati, tra l’altro, relativi solamente alle celebrazioni delle Sante Messe solenne delle ore 19,00).

Allora, in realtà, il trend del Santuario non è poi così negativo: il lavoro pastorale e l’impegno dei rettori e dei sacerdoti, che hanno seminato negli anni passati, è evidente e soddisfacente nei risultati e non solo nei numeri. Altro che calo di presenze. Altro che “Più infiltrazioni che fedeli”. Carta alla mano, il Santuario negli ultimi anni ha visto crescere in modo esponenziale la presenza di pellegrini e/o turisti tra le sue mura, come mettono in risalto i dati di appena primi 15 giorni del 2018, che hanno registrato una presenza di oltre 30 mila fedeli.

Non c’è dubbio che dobbiamo migliorare per una maggiore e più qualificata accoglienza dei pellegrini e dei turisti.

Non mancano le problematiche strutturali – come le infiltrazioni – non sono risolvibili solo con le esigue forze del Santuario. Certamente auspichiamo una sinergia di intenti e di forze con le istituzioni locali e regionali per migliorare la condizione attuale.

L’Arcivescovo Pappalardo ha ricordato, nell’omelia di ieri, le parole del Santo Papa Giovanni Paolo II “Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il Pianto della Madre”, pronunciate il 6 novembre del 1994. Parole pronunciate 24 anni fa e non 30 anni fa, come erroneamente si scrive nell’articolo. Abbiamo altri sei anni per miglioraci ancora, prima che si parli di occasione perduta dei 30 anni.

Don Aurelio Russo
Rettore

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